Anno XXXI N.140,141 Dicembre 2009
Raffaele Macina

La lunga serie di opportunità perdute per il casale di Balsignano si è ulteriormente arricchita di un nuovo caso: per inadempienza del Comune di Modugno, quest’anno non è stato possibile realizzare un progetto, giudicato positivamente dalla Regione Puglia, che avrebbe inaugurato un circuito normanno-svevo intercomunale, del quale proprio il castello di Balsignano sarebbe stato il motore.
L’elaborazione del progetto aveva richiesto molto lavoro sia dal punto di vista organizzativo, sia dal punto di vista della ricerca e della innovazione didattica.
Alla fine di novembre del 2008 scadeva il bando regionale per accedere da parte dei Comuni ai finanziamenti regionali previsti dal “Programma delle Attività Culturali per il biennio 2007/2009”. D’intesa col Sindaco e con l’Assessore alla Cultura pro tempore, venne deciso che il Comune di Modugno avrebbe partecipato al bando, per cui noi di “Nuovi Orientamenti” fummo sollecitati a predisporre un progetto.
Da una lettura approfondita del bando si intuì subito che la Regione intendeva da un lato scoraggiare interventi di tipo municipalistico, dall’altro favorire la costruzione di reti intercomunali, allargate ad enti di ricerca.
Ci mettemmo subito all’opera, e riuscimmo a costruire un’intesa coi Comuni di Sannicandro e di Gioia del Colle e ad ottenere l’attenzione di enti di ricerca e di sorveglianza sui beni culturali (Centro Studi Normanno-Svevi, cattedra di Storia Medievale dell’Università di Bari, Soprintendenza ai Beni Architettonici e al Paesaggio).
Nacque, così, un interessante progetto che, in sintonia con le problematiche attuali della ricerca storica, portava il significativo titolo “Il sistema castellare in Puglia e il ruolo, al suo interno, dei castelli di Balsignano, Sannicandro e Gioia del Colle”.

Il progetto, di cui peraltro proprio Modugno venne dichiarato Comune capofila, prevedeva una serie di interessanti iniziative:

organizzare visite guidate nei tre castelli con una collaborazione permanente, soprattutto dei Comuni di Modugno e Sannicandro;
coinvolgere le scuole sia mettendo a disposizione di alunni e docenti il materiale bibliografico sui tre siti, sia offrendo incontri con studiosi, sia ancora predisponendo a Balsignano un “laboratorio didattico-archeo- logico” su una superficie di 30 mq circa, che, secondo le tecniche più recenti dell’archeologia, è fonte di una esperienza entusiasmante per gli studenti;
realizzare un sito internet e programmare “visite guidate virtuali” per i tre castelli;
promuovere un convegno, con relativa pubblicazione degli atti, che elaborasse un quadro d’insieme sull’attuale stato della ricerca e del recupero del casale di Balsignano e del castello di Sannicandro.
Nella primavera del 2009, il progetto superò il vaglio di una commissione di esperti e studiosi e ottenne il finanziamento regionale di € 5.000, che avrebbe dovuto coprire il 50% dei costi. A questo punto sarebbero dovuti intervenire i Comuni di Modugno e Sannicandro, che, con 2.500 euro pro capite, avrebbero dovuto coprire il restante 50% della spesa.
Ma fra le tante emergenze che i nostri amministratori si programmano, certamente non c’è posto per Balsignano, per cui la delibera dell’Amministrazione Comunale di Modugno, con grande contrarietà del Comune di Sannicandro, è arrivata soltanto ad ottobre inoltrato, quando cioè non vi era più il tempo materiale per realizzare il progetto, visto che per la Regione il termine ultimo per la presentazione della rendicontazione delle spese è quello del 31 dicembre.
Ora, al di là dell’entità, piuttosto modesta, del finanziamento regionale, è opportuno tener conto di due elementi:
il progetto di Modugno, al contrario di quelli di altre città che hanno beni culturali molto importanti e molto noti, aveva superato il vaglio della commissione regionale;
solitamente, quando un Comune entra in una graduatoria regionale, poi, negli anni successivi, ci resta e riesce anche a spuntare finanziamenti più consistenti.
Soprattutto per questo, tutti coloro che hanno lavorato al progetto “Il sistema castellare in Puglia e il ruolo, al suo interno, dei castelli di Balsignano, Sannicandro e Gioia del Colle” hanno provato un senso di rabbia e di scoramento. Se si tiene conto poi che, per inadempienze del Comune, quest’anno non è stato possibile realizzare neppure la terza edizione della “Notte di Balsignano” e che da diversi anni non vi è alcun intervento di recupero e salvaguardia del sito, non è difficile immaginare che, a dispetto di tutti i programmi elettorali, l’antico casale ha scarse possibilità di ritornare a vivere nell’immediato futuro.