Month: Novembre 2021

Modugno, Chiesa santa Lucia

La chiesa è anche nota col nome di “Santa Maria Troiano” perché appartenuta alla famiglia Troiano. Nel 1838 passò a Giambattista Russo e in seguito alla famiglia Curci. Nella chiesa furono seppellite alcune delle vittime della pestilenza che colpì Modugno nel 1656. Il nome originario della chiesa era di Santa Filomena. In origine la chiesa custodiva una statua raffigurante Santa Filomena, ma con la diffusione nella contrada del culto di Santa Lucia, la chiesa cambiò nome. La venerazione di santa Lucia, a Modugno, era in origine legata all’immagine sacra dipinta nella cappella sinistra di questa chiesa, ma con la realizzazione nel 1935 di una statua in cartapesta, venne creata una festa esterna alla chiesa con processione. La chiesa di Santa Lucia, essendo di proprietà privata, col tempo perse di importanza ed ora viene aperta solo in occasione della festa della Santa

[Fonte https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_Santa_Lucia_(Modugno)]

Modugno, Chiesa di San Giovanni Battista

La chiesa di San Giovanni Battista sorge appena fuori del circuito delle mura trecentesche dell’abitato medievale, nei pressi della Motta. Inizialmente ritenuta una chiesa di rito greco a causa dell’orientamento ad est con l’abside semicircolare a vista e il portale posto sul braccio longitudinale, in base a fonti documentarie si è rivelata essere una cappella del XIV secolo, fatta edificare dalla famiglia greca degli Johannaci in corrispondenza di un preesistente ospizio per i pellegrini L’antico ospedale, adiacente alla chiesa, è una semplice sala con volta a botte. Le nicchie presenti sulle pareti erano verosimilmente utilizzate come giacigli per i pochi pellegrini che l’ambiente non molto grande poteva ospitare.

[Fonte: https://www.modugnocultura.it/chiesa-di-san-giovanni-battista/]

Modugno, Arco dei Santi

L’arco, ubicato nelle immediate vicinanza dell’attuale Palazzo Cesena, permetteva di raggiungere in modo agevole il castello medievale della Motta. Deve il suo nome “dei santi” alla presenza di due edicole religiose affrescate, l’edicola del Crocifisso e l’edicola della Madonna del Suffragio, oggetto di restauro nel 200

Modugno ex Convento S.Pietro martire

Chiesa di San Domenico

sec. XV dello scultore Ludovico Fiorentino

Il convento dei Domenicani di Modugno, è un ex struttura religiosa situata nell’attuale via Roma. Al convento soppresso è legata la chiesa di San Domenico che sorge nello stesso complesso. Gli ambienti del convento sono oggi occupati dall’Istituto Oronzo Lenti.

Francesco Rezza

Giovane modugnese, torturato ed ammazzato dai paracadutisti del battaglione “Nembo” della Repubblica Sociale Italiana.

domenica 25 aprile 2021

E questa mattina il nostro pensiero va anche al giovane modugnese Francesco Rezza, torturato ed ammazzato il 4 giugno 1944 dai repubblichini del battaglione “Nembo”. Era nato a Modugno il 27 aprile 1920.Francesco non era un partigiano, e non era neppure un dichiarato antifascista. Purtroppo, fu travolto dalla tragedia della nostra storia. E’ noto che dopo l’armistizio dell’8 settembre del 1943, ci fu lo sfaldamento dell’esercito italiano: “Tutti a casa” era il passa parola che si diffuse in ogni reparto. Anche Francesco, probabilmente, tentò di ritornare a casa, ma non gli riuscì, poiché, a ridosso dei fiumi Liri e Garigliano, si era costituita la “Linea Gustav”, sulla quale i Tedeschi, con l’ausilio della R.S.I. (Repubblica Sociale Italiana), bloccarono per 9 mesi gli Alleati, per cui egli si fermò a Roma, dove si arruolò come guardia ausiliare nella Polizia di Stato del Regno d’Italia, che faticosamente si cercava di ricostruire.Intanto, il 4 giugno 1944 – è una domenica, 271mo giorno dell’occupazione nazista di Roma, iniziata praticamente la sera di mercoledì 8 settembre 1943 – i primi reparti americani entrano all’alba nei quartieri periferici della città eterna. La loro avanzata è lenta, poiché i tedeschi e i paracadutisti della “Nembo” presidiano ancora tutti i punti nevralgici che portano al centro. Per poche ore Roma è controllata al centro dai Tedeschi e dal battaglione “Nembo”, che sono impegnati nelle operazioni di ripiegamento per salire verso il Nord e congiungersi alle forze della R.S.I., nei quartieri periferici dagli Alleati.Ecco, è proprio prima della partenza dei nazisti e del battaglione “Nembo” che si consuma la tragedia del giovane ventiquattrenne modugnese. Lasciamo la parola ad una breve annotazione della Polizia di Stato: “Il 4 giugno, […] le guardie ausiliarie di P. S. Lussorio Bosu e Francesco Rezza, in servizio di pattuglia, vennero catturate da un gruppo di paracadutisti del Battaglione “Nembo”, poiché notate indossanti delle uniformi che portavano al bavero le mostrine con le stellette del Regio Esercito e non i gladi dell’Esercito della RSI. Trasportati all’interno dell’Istituto di Botanica dell’Università di Roma, trasformato in comando del “Nembo” i due poliziotti subirono pestaggi e torture, prima di essere fucilati. Nel dopoguerra una lapide venne apposta all’interno dell’Istituto di Botanica, per commemorare il sacrificio degli agenti ausiliari Rezza e Bosu” [R.M.] (www.cadutipoliziadistato.it/caduti/rezza-francesco/).

Francesco Rezza, 27 aprile 1920 – 4 giugno 1944

I colori del Millennio

Mostra di arte contemporanea

L’ultimo numero

Anno 43, n. 177 Novembre 2021

Cultura

Totò visto da Sandro De Feo [2013]
La bellezza risplende in quattro tele, Ivana Pirrone [2013]
La natività nelle tele del Purgatorio [2016] 

 

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[2012] Precari di tutto il mondo, unitevi
[2012] E sul lungomare si stagliava imponente la donna di Bari
[2013] Una maggioranza senza colore politico
[2013] Campagna elettorale con i soliti ingredienti
[2013] Un idillio familiare esaltato dal cielo di Puglia

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